giovedì, 21 giugno 2007

Giu le mani dal Partito Democratico

Comitato per il Partito Democratico di Castelnuovo Magra

Provincia della Spezia

Documento approvato il 13 giugno 2007 dall'assemblea del Comitato per il Partito Democratico di Castelnuovo Magra

Giù le mani dal Partito democratico”

Il comitato del Partito Democratico di Castelnuovo Magra osserva con preoccupazione come, a livello nazionale, ci sia la tentazione sempre più marcata di fare del P.D., non quel soggetto politico nuovo, capace di rinnovare e di dar credibilità alla politica italiana,ma l'ancora di salvezza a cui aggrapparsi di fronte alla sempre crescente impopolarità del governo e dei suoi componenti. Il PD viene continuamente tirato per la giacca in ogni circostanza o contingenza: quando si fa manifesta la disaffezione alla politica, o si prova imbarazzo nel giustificare le scelte fatte;sempre più spesso il PD sembra ridursi a una scappatoia messa lì per sollevare gli uomini politici dall'assunzione delle proprie responsabilità

L'unica vera circostanza e contingenza a cui deve sottostare e a cui deve far fronte il P.D., l'unica esigenza che riconosciamo come legittima è quella di dare una chance al paese, ormai afflitto da una profonda crisi di credibilità istituzionale e politica, tanto da far pensare a una vera e propria crisi del sistema democratico italiano.

Il manifesto del Partito Democratico,che poteva sembrare, in un primo momento, una semplice dichiarazione di intenti, acquista, alla luce di come il PD sta prendendo forma e delle crescenti insidie a cui sembra esposto, un suo rinnovato vigore.

Vogliamo a tal proposito ricordare che tale documento indica nel PD lo strumento che deve permettere al paese di rinnovare la sua classe dirigente ”terribilmente invecchiata e quasi esclusivamente maschile”;di arginare “un pessimismo che riguarda la stessa identità dell'Italia come nazione”;di presentarsi come alternativa a una politica “frammentaria e rissosa”.

Il documento fondativo auspica, altresì, in ogni modo, che in Italia ci sia più Europa, che il nostro paese possa confrontarsi a pari dignità con l'Europa “potenza civile”.

A noi sembra che il comportamento dei leaders nazionali in questi ultimi tempi, queste cose se le siano scordate. La prassi usata a livello nazionale nell'affrontare i primi passi del PD, non sembrano ispirarsi né allo svecchiamento della classe politica, né al superamento della preponderante presenza maschile, né tantomeno al superamento di una politica frammentaria e rissosa. E più che avvicinare l'Italia all'Europa, ci sembra che il PD rischi di diventare l'ennesima vittima dell”anomalia italiana”.

A partire dal Comitato Nazionale che da 18 componenti è passato ad arruolarne ben 45 e dalle dispute sul leader. In queste occasioni,malgrado le forti perplessità, c'è stato comunque una sospensione del giudizio, perchè ci sembrava troppo sommario dire:se questo è l'inizio tutto è già finito. Volevamo concedere che le vecchie pratiche politiche non si rescindono da un momento all'altro e che, viste le circostanze in cui il PD nasce, forse alcuni errori non si potevano non prevedere.

Ma quello che è iniziato con le dichiarazioni immediatamente successive alla sconfitta elettorale delle Amministrative è qualcosa di diverso e di assai più pericoloso. Invece di sviluppare una riflessione seria sui motivi dei risultati del voto (questo sì che avrebbe potuto aiutare il nascente partito,se non altro a ribadire ciò che non bisogna più fare), si è trovata la carta di riserva con cui coprire le responsabilità politiche che hanno portato, soprattutto nel nord, a far figurare i partiti di centrosinistra come presenze “straniere”, per usare un'espresione di Ilvo Diamanti. Elezioni perse?Faremo il PD; quasi a spostare in là i tempi di una riflessione che invece non può più essere rimandata e riducendo così quella che potrebbe essere una grande risorsa ad un appiglio per chi, sordo ai richiami della necessità di un periodico ricambio, vuole rinascere continuamente dalle proprie ceneri.

Ancor più preoccupante le reazioni dei leaders coinvolti nelle intercettazioni telefoniche .Non entriamo qui nel merito. Non è questa la sede per farlo. Ci preme solo segnalare una cosa: tra le primissime cose prese in considerazione dopo la loro pubblicazione, gli interessati non hanno trovato di meglio che suggerire quali dovranno essere le regole destinate a presiedere alle elezioni dell'Assemblea Costituente di ottobre. Temiamo che tali regole siano pensate per salvaguardare il loro potere e non per ridare credibilità al governo del paese.

Giù le mani dal Partito democratico”

Con il Partito Democratico deve riprendere fiato una politica al servizio del paese, capace di difenderlo “dalle degenerazioni affaristiche, dalle manipolazioni delle procedure democratiche, dalle oligarchie inamovibili, restituendo fiducia alle tante persone disposte ad impegnarsi per passione civile”.

Certo, anche nel PD (ammesso che riesca a costituirsi sulle basi che abbiamo voluto all'origine), potranno verificarsi sbandamenti, tentazioni legate al potere, tendenze autoreferenziali. Il PD è fatto di uomini e la dinamica politica non sarà scevra di errori. Ma col partito democratico deve prendere vita un organismo capace di riconoscere e combattere dall'interno queste tendenze, attraverso “stringenti forme di rendiconto, oltre che ad un periodico ricambio.”

Il PD nasce per restituire dignità al paese, per mobilitarne le forze migliori, spesso escluse dalla rappresentanza politica

Il PD nasce per ridare governabilità a questo paese,rafforzandone il bipolarismo

il PD nasce per dare un futuro all'Italia e non per salvaguardare e proteggere una classe politica dal suo passato

Il PD nasce per creare un quadro di regole che pongano il nostro paese in Europa , mettendo fine a quel sistema di connivenze e di rendite che caratterizzano “l'anomalia italiana”

il PD nasce a difesa della laicità dello stato.”E la laicità dello stato, così come sancita dalla Costituzione è garanzia che ogni persona sia rispettata nelle sue convinzioni più profonde e al tempo stesso si possa pienamente integrare nella comunità nazionale”.

Il PD nasce come partito federale,con “un'ampia autonomia regionale e territoriale, con una “rappresentanza minima del 40% per ciascuno dei due generi”. Si rivolgerà al paese e non solo agli iscritti dei partiti di riferimento ; farà delle elezioni primarie lo strumento principe per eleggere i propri rappresentanti, che si candideranno in liste trasversali, fra loro concorrenti in base a dei programmi e a delle idee associati a visioni diverse del PD.

Perchè tutto ciò prenda corpo non ci saranno nella Costituente del PD, quote o corsie preferenziali

O nascerà così, o non sarà. Invitiamo tutti i soggetti politici che hanno a cuore le sorti del nostro paese a prendersi, ai più vari livelli,e in particolare il Comitato Nazionale per il Partito Democratico, le proprie responsabilità.

Per il Comitato :

NOTE:1) Il Comitato per il Partito Democratico di Castelnuovo Magra, è stato costituito all'indomani dei congressi DS e Margherita. E' composto di 21 membri(7 della Margherita, 7 dei DS, 7 della Società Civile). Si riunisce settimanalmente.

2)tutte le frasi e le espressioni virgolettate, sono tratte dal documento fondativo del PD. virgolettate